mercoledì 28 luglio 2010

STORIA DI UN ABISSO: LA SPLUGA DELLA PRETA


Nera, profonda, impressionante, un solo ingresso e l’inizio di una discesa senza fine nel cuore del Corno d’Aquilio nel Comune di Sant’Anna d’Alfaedo sui Monti Lessini. Esplorata per la prima volta nel 1925, la Spluga della Preta è stata considerata fino al 1953 l’abisso carsico più profondo al mondo. L’esplorazione della grotta continua tutt’ora; dopo ottant’anni dalla prima esplorazione vengono scoperte nuove vie (nel 2004 l’ultima), nuove diramazioni che si staccano dal cosiddetto “Ramo principale” che si snoda tra sale, pozzi e strettissimi cunicoli fino a raggiungere l’impressionante profondità di -877 metri.
La Spluga della Preta ha contribuito più di qualsiasi altra grotta a scrivere la storia della speleologia; al suo interno si sono sperimentate nuove tecniche e nuovi modi di intendere l’esplorazione. Nessun uomo al mondo può affermare di conoscere veramente il suo mistero, generazioni di speleologi hanno tentato inutilmente di seguire le correnti d’aria per scoprire un’ipotetica uscita. La Preta inizia con un enorme pozzo profondo 131 metri la cui discesa deve essere fatta tutta nel vuoto su corda. Oltre al Ramo principale vi sono altre vie che, come nel caso della Via dell’X, si ricollegano al percorso principale. Le più famose sono i Rami del Nonno, la Via Nuova e la Via Nuovissima (esplorata per la prima volta nel 1978). Alla fine dell’abisso troviamo la leggendaria Sala Nera.
Dal 1988 al 1992 l’operazione “Corno d’Aquilio” ebbe l’obiettivo di ripulire la Spluga della Preta da sessant’anni di rifiuti lasciati da innumerevoli spedizioni, di armare le vie e mettere in sicurezza tutti i tratti pericolanti; la spedizione si preoccupò anche di dare un completamento organico ai rilievi scientifici anche di flora e fauna, di effettuare foto e riprese cinematografiche e di fare precisi rilievi metrici dei percorsi dell'abisso. La spedizione rappresentò la più imponente del suo genere realizzata in grotta e vide impegnati gruppi di speleologi da tutta Italia. Sulla Preta è stato girato il film “L’Abisso” di Anderloni Alessandro e Sauro Francesco; una documentazione video di una spedizione fino alla Sala Nera sul fondo dell’abisso che continua a richiamare speleologi da tutto il mondo. Il film fa parte del progetto “La Spluga della Preta – 1925/2005: ottant’anni di esplorazioni” realizzato dall’Accademia della Lessinia e dalla Federazione Speleologica Veneta con il patrocinio della Regione del Veneto. Per maggiori dettagli www.splugadellapreta.it.

Federico Maccadanza