mercoledì 6 febbraio 2008

Supermartedì americano... mercoledì nero italiano...

L'oceano che divide la festa dalla rassegnazione ha un nome: Atlantico.
Forse le informazioni che ci giungono dagli USA sono un po' filtrate ma ultimamente sto notando un gap enorme tra l'approccio americano e quello italiano. Da una parte vi è l'attesa, la passione di cambiare; dall'altra solo rassegnazione. L'americano segue la linea individuale di una persona; Mc Cain, Clinton, Obama hanno un'idea precisa di come dovrà essere la linea presidenziale. L'italiano non segue nulla; non sa neppure il programma elettorale (non intendo il programma fiscale). Su che presupposti si basa il voto italiano? Credo sulla simpatia o sul malcontento.
Il sistema americano è rapido, veloce nel cambiamento, decide subito. Il Presidente ha forte discrezionalità.
Il sistema italiano è lento, restio al cambiamento, ricordate i pesi ed i contrappesi? Siamo talmente impauriti dal fascismo che non osiamo muoverci per paura di sbagliare qualcosa.
Un po' come l'ipocrita che guarda per terra per non schiacciare le formiche e non si accorge del toro che sta arrivando...

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