martedì 27 ottobre 2009

Bomba atomica? Ci ha salvato dalla guerra...


La mia tesi sembrerà un'insulto alla ragionevolezza ma è proprio così che la penso; l'arsenale nucleare ereditato dalla guerra fredda è stato una delle ragioni che ci ha permesso di vivere in uno stadio di "Guerra Fredda"... Senza lo spauracchio della guerra totale, inevitabilmente, saremmo giunti al conflitto tra Usa e ex-Urss. Questo spiega perchè le due superpotenze si siano affrontate implicitamente in Vietnam, Corea, Laos, ecc. Un mondo privo di armamenti nucleari porterebbe ad un complessivo sgretolamento degli equilibri diplomatici ed ad un progressivo rafforzamento dell'egemonia degli stati politicamente più instabili. Per questo ritengo che Obama si riferisse all'ulteriore (giusta) riduzione degli arsenali e non al completo smantellamento (che a mio avviso sarebbe utopico).

Da:Corriere della Sera (commento rilasciato dopo le dichiarazioni di Obama sul disarmo nucleare)

lunedì 26 ottobre 2009

SHARM EL-SHEIKH TRA LE RIGHE



Iniziata dagli israeliani, realizzata e attualmente gestita dagli italiani, Sharm el-Sheikh diventerà entro pochi anni la “seconda casa” dei russi.
Chiedo scusa a voi cari lettori del Piave se vi ho turbato con una proposizione così poco “giornalistica”, ma non esiste modo migliore per dipingere la parabola di una delle mete turistiche più ambite dai vacanzieri italiani.
In questo articolo non intendo descrivere le bellezze naturali della barriera corallina o del Sinai, preferisco soffermarmi sulle particolarità nascoste che il turista impara a conoscere in loco; sottigliezze che rendono più ricca l’esperienza personale ed il bagaglio culturale di chi, come me, desidera approcciarsi a culture diverse.
Personalmente ho trascorso due settimane nella cittadina egiziana e, tra bagni di sole e d’acqua del Mar Rosso, ho trovato il tempo di scambiare qualche parola con simpatici tassisti o con venditori ambulanti di papiri.
Sono stato molto colpito nell’apprendere che la maggior parte degli esercenti egiziani (per non dire la totalità) non abita a Sharm el-Sheikh; la cittadina infatti è composta principalmente da villaggi turistici ed hotels. Gli egiziani che lavorano presso questi ultimi vengono dai paesi esterni e percepiscono all’incirca tra i 50 ed i 100 euro mensili per mansioni che vanno dal giardiniere al cameriere; i più remunerati sono i receptionist ed i capisettore con stipendi che vanno dai 100 ai 500 euro mensili. Molti decidono di mettersi in proprio organizzando piacevoli escursioni per i turisti con cammelli e moto ( a parità d’offerta costano circa la metà rispetto a quelle proposte dagli operatori turistici), altri vendendo cimeli, statuine, tappeti e papiri.
I venditori, spesso assillanti nell’invitare il turista nel proprio negozio, non espongono i prezzi perchè esso è frutto della contrattazione; l’obiettivo è il giusto prezzo concordato, perciò è bene essere molto oculati nell’acquisto se non si vuole spendere 20 euro per una sfinge in finto basalto.
Chi percorre l’arteria principale di Naahama Bay per la prima volta sicuramente impiegherà un’ora per percorrere cento metri; tassisti, pr delle discoteche, “buttadentro” dei locali e venditori vari vi impediranno di annoiarvi in una località dove l’invito all’acquisto è imperante.
Quando il venditore capisce che le vostre intenzioni non sono votate all’acquisto ma alla semplice curiosità vi proporrà dell’hashish; merce molto diffusa importata prevalentemente dal Marocco, dalla Palestina e dalla Giordania. La vendita di hashish sembra accomunare molti tassisti, giardinieri, camerieri e negozianti; un vero business in una località frequentata da giovani in cerca di divertimento. Il turista preparato sa che non conviene mai pagare in euro a Sharm el-Sheikh, ai prezzi di listino, talvolta, occorre sommare una percentuale del 10-20% per servizio o per tasse statali. Diffidare dei primi tassisti per contrattare con gli ultimi dell’immensa colonna che ogni sera si forma a Naahama Bay è regola da tenere sempre a mente. Gli egiziani che lavorano in Sharm el Sheikh e che vivono in perenne contatto con i turisti si stanno adoperando nello studio del russo; se in un primo momento la cittadina era a prevalente concentrazione turistica italiana, la tendenza attuale mira ad una clientela proveniente dalla Russia e dai paesi ad essa limitrofi.
Gli accordi di pace di Camp David che assegnarono la penisola del Sinai all’Egitto hanno costituito un importantissima occasione per l’economia della terra dei faraoni, colta efficacemente sia dal Governo del Cairo sia dai pionieri italiani che hanno saputo realizzare in un’area prevalentemente deserta un’oasi turisticamente fiorente. Se non vedete l’ora di fare un bagno nelle acque del Mar Rosso tra gli splendidi pesci colorati che abitano la barriera corallina, diffidate del mare piatto, significa che la corrente è molto forte e credetemi, se non siete nuotatori eccezionali, vi verranno a prendere con il salvagente.

Federico Maccadanza

mercoledì 24 giugno 2009

sono passati tre anni,,, ma io ve li ricordo

CHI HA VOTATO L'INDULTO nel 2006 camera dei deputati

Democrazia Socialista
Barani, Catone, De Luca Francesco, Del Bue, Nardi.

Forza Italia
Adornato, Alfano Angelino, Alfano Gioacchino, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Berlusconi, Bernardo, Berruti, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Bonaiuti, Bondi, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Casero, Ceccacci, Ceroni, Cesaro, Cicchitto, Cicu, Colucci, Conte Gianfranco, Costa, Craxi, Crimi, Dell’elce, Della Vedova, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini Giuseppe, Fitto, Floresta, Fontana Gregorio, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germana’, Giacomoni, Giro, Giudice, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Napoli Osvaldo, Palmieri, Palumbo, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe Mario, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Rivolta, Rossi Luciano, Russo Paolo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D’alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Ugge’, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Vito Alfredo, Vito Elio, Zanetta, Zorzato.

Italia Dei Valori
Rossi Gasparrini.

La Rosa Nel Pugno
Antinucci, Beltrandi, Bonino, Boselli, Buemi, Buglio, Capezzone, Crema, D’elia, Di Gioia, Mancini, Mellano, Piazza Angelo, Poretti, Schietroma, Turci, Turco, Villetti.

Misto
Brugger, Neri, Nucara, Oliva, Rao, Reina, Widmann, Zeller.

Rifondazione Comunista
Acerbo, Burgio, Cannavo’, Cardano, Caruso, Cogodi, De Cristofaro, De Simone, Deiana, Dioguardi, Duranti, Falomi, Farina Daniele, Ferrara, Folena, Forgione, Frias, Giordano, Guadagno, Iacomino, Khalil, Locatelli, Lombardi, Mantovani, Mascia, Migliore, Mungo, Olivieri, Pegolo, Perugia, Provera, Ricci Andrea, Ricci Mario, Rocchi, Russo Franco, Siniscalchi, Smeriglio, Sperandio, Zipponi.

Udc
Adolfo, Alfano Ciro, Barbieri, Bosi, Capitanio Santolini, Casini, Cesa, Ciocchetti, Compagnon, Conti Riccardo, D’agro’, D’alia, Delfino, Dionisi, Drago, Forlani, Formisano, Galati, Galletti, Giovanardi, Greco, Lucchese, Marcazzan, Martinello, Mazzoni, Mele, Mereu, Peretti, Romano, Ronconi, Ruvolo, Tabacci, Tassone, Tucci, Vietti, Volonte’, Zinzi.

Udeur
Adenti, Affronti, Capotosti, Cioffi, D’elpidio, Fabris, Giuditta, Li Causi, Morrone, Picano, Pisacane, Satta.

Ulivo
Albonetti, Allam, Amato, Amendola, Amici, Attili, Aurisicchio, Bandoli, Baratella, Barbi, Bellanova, Benvenuto, Benzoni, Bersani, Betta, Bianchi, Bianco, Bimbi, Bindi, Bocci, Boffa, Bordo, Brandolini, Bressa, Bucchino, Buffo, Burchiellaro, Burtone, Caldarola, Calgaro, Capodicasa, Carbonella, Cardinale, Carta, Castagnetti, Ceccuzzi, Cesario, Chianale, Chiaromonte, Chicchi, Chiti, Cialente, Codurelli, Colasio, Cordoni, Cosentino Lionello, Crisafulli, Crisci, Cuperlo, D’alema, D’antona, D’antoni, Damiano, Dato, De Biasi, De Brasi, De Castro, De Piccoli, Delbono, Di Girolamo, Di Salvo, Duilio, Fadda, Farina Gianni, Farinone, Fasciani, Fassino, Fedi, Ferrari, Fiano, Filippeschi, Fincato, Fiorio, Fioroni, Fistarol, Fluvi, Fogliardi, Fontana Cinzia, Franceschini, Franci, Froner, Fumagalli, Galeazzi, Gambescia, Garofani, Gentili, Gentiloni, Ghizzoni, Giachetti, Giacomelli, Giovanelli, Giulietti, Gozi, Grassi, Grillini, Iannuzzi, Incostante, Intrieri, Lanzillotta, Laratta, Leddi Maiola, Lenzi, Leoni, Letta, Levi, Lomaglio, Longhi, Lovelli, Luca’, Lulli, Luongo, Lusetti, Maderloni, Mantini, Maran, Marantelli, Marcenaro, Marchi, Mariani, Marino, Marone, Martella, Mattarella, Melandri, Merlo Giorgio, Merloni, Meta, Migliavacca, Miglioli, Milana, Minniti, Misiani, Monaco, Morri, Mosella, Motta, Musi, Mussi, Naccarato, Nannicini, Narducci, Nicchi, Oliverio, Orlando Andrea, Ottone, Papini, Parisi, Pedulli, Pertoldi, Pettinari, Pinotti, Piro, Piscitello, Pollastrini, Prodi, Quartiani, Ranieri, Realacci, Rigoni, Rossi Nicola, Rotondo, Ruggeri, Rugghia, Rusconi, Ruta, Rutelli, Samperi, Sanga, Sanna, Santagata, Sasso, Schirru, Scotto, Sereni, Servodio, Sircana, Soro, Spini, Sposetti, Squeglia, Stramaccioni, Strizzolo, Suppa, Tanoni, Tenaglia, Testa, Tolotti, Tomaselli, Trupia, Vannucci, Velo, Ventura, Verini, Vichi, Vico, Villari, Viola, Violante, Visco, Volpini, Zaccaria, Zanotti, Zucchi, Zunino.

domenica 10 maggio 2009

VINITALY 2009: IL RICONOSCIMENTO DEL PROSECCO “TERRE DI SAN VENANZIO”

La Cantina “Terre di San Venznzio” rappresenta una delle aziende più importanti nella produzione del prosecco. Nell’edizione del Vinitaly 2009 si aggiudica il diploma di Gran Menzione per il prosecco di Valdobbiadene Extra Dry al 17^ Concorso enologico internazionale. L’azienda non è nuova alle premiazioni; ricordiamo in particolare che nell’edizione 2008 del Vinitaly il Brut ha ricevuto la Gran Menzione e alla Los Angeles Wine Competition sempre nel 2008 il Cartizze e i due Prosecco D.O.C sono stati rispettivamente decorati con la Medaglia d’Oro, la Medaglia d’Argento e la Medaglia di Bronzo.
Oltre alla produzione tradizionale, nella splendida cornice del Vinitaly 2009 è stato presentato in anteprima il Millesimato 2008. L’enologo Loris Dall’Acqua (che pratica presso la stessa cantina) ci illumina sulla particolarità della produzione “Terre di San Venanzio”; gli spumanti si caratterizzano per un quantitativo di anidride solforosa molto ridotto e per la scelta di non usare chiarificanti che andrebbe a scapito della persistente coroncina di bollicine.
Monica Ganz e Gabriele Gregolo, titolari della stessa azienda, sono da tempo nel settore enologico; Monica ha sempre lavorato per il prosecco di Valdobbiadene; già responsabile della segreteria della Strada del Prosecco e dei Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene, è stata dal 2000 al 2004 Direttore di Altamarca e della Mostra Nazionale degli Spumanti. Gabriele è da sempre appassionato di Vini ed ha sempre lavorato per l’azienda di famiglia.
L’obiettivo del 2009 è una piccola ma oculata produzione, circa 60.000 di Valdobbiadene Prosecco DOC, nelle tipologie Brut, Extra Dry, Dry Millesimato e Superiore di Cartizze, frutto di un’attenta selezione di uve tutte prodotte in Valdobbiadene, di una lavorazione rigorosa, professionale e meno invasiva possibile. Le uve vengono lavorate con pressatura soffice, scartando l’ultimo 10% del pressato, che viene declassato. La lavorazione prevede un rigidissimo controllo della temperatura del vino in tutte le sue fasi e un lunghissimo protocollo di travasi per una decantazione assolutamente naturale del vino; ciò preserva i profumi tipici del Valdobbiadene
Come confermato recentemente il Prosecco verrà riconosciuto con una DOC che farà riferimento al valore geografico del nome “Prosecco”; di conseguenza tale termine si riferirà esclusivamente alle zone del Triveneto obbligando così gli operatori extracomunitari a cambiare la denominazione dei loro spumanti; un po’ come è accaduto con il Tokai, solo che stavolta a beneficiarne è un prodotto tutto veneto.

VINITALY 2009: un’altra storia d’amore a Verona

L’edizione 2009 del Vinitaly si è conclusa con cifre da record: 4.200 espositori, 45.000 operatori provenienti da 110 paesi di tutto il mondo, 150.000 visitatori, 2.400 giornalisti. Sembrano stupiti gli stessi organizzatori della 43^ fiera internazionale del prodotto che ha reso così famose le nostre terre nel mondo intero. In un momento così difficile ci si aspettava un drastico calo delle presenze e delle vendite; la crisi internazionale ha ridotto gli ordini esteri ed alcuni espositori non ne hanno fatto segreto con i propri clienti e giornalisti. Passeggiando tra i vari stands ho conosciuto alcuni piccoli produttori che, per alleviare i costi commerciali, si sono uniti in piccole associazioni. La leggera flessione delle vendite non ha tuttavia intaccato l’amore che accompagna da sempre la produzione del vino italiano; l’eccellenza raggiunta, il frutto di anni di sacrifici, è confermata e rafforzata dai dati registrati da Veronafiere sull’affluenza. Percorrere e visitare 91 chilometri quadrati di spazio dedicato all’esposizione è cosa assai difficile; ma sta nel provare e nel voler conoscere l’essenza dello stesso Vinitaly. Personalmente sono stato piacevolmente sorpreso nel constatare l’elevata presenza di vini autoctoni prodotti solo ed esclusivamente in determinate zone del belpaese; è il caso del Vespolino piemontese e del Latinia sardo, del famoso Passito di Pantelleria e del Langhe Nebbiolo.
Per quel che concerne il mercato, abbiamo registrato le testimonianze dei vari espositori i quali, nonostante il momento di flessione,assicurano in molti casi un aumento delle possibilità di vendita in Paesi ritenuti off-limits fino a poco tempo fa.
Per Sandro Boscaini, presidente di Masi - «Vinitaly è andato bene soprattutto perché era evidente l’entusiasmo e la voglia di superare la crisi, che va monitorata ma di cui, oggi, conosciamo il perimetro. Per questo la situazione non è drammatica e non dobbiamo spaventarci. Certo abbiamo rilevato un calo di presenze di operatori provenienti dall’area della crisi (Usa, Inghilterra, Germania e Giappone), ma il nostro settore ne esce bene. Gli ultimi tre anni – fa un’analisi Boscaini - sono stati imperiali per il business del vino per cui un ridimensionamento era nell’aria, ma l’entusiasmo di questo Vinitaly è un segnale che se ne può uscire e anche bene. In questi ultimi anni abbiamo vissuto sull’orlo del lusso di largo consumo. Ora i consumatori cominciano a dire ‘vorrei ma non posso’, mentre il vino resiste: un lusso di fronte al quale si può dire ‘vorrei e posso’».
«Sono proprio i momenti difficili che mettono alla prova le nostre convinzioni e i nostri valori – ha detto Vittorio Moretti, patron di Bellavista, Contadi Castaldi e Petra (Gruppo Moretti) – e dobbiamo avere l’audacia di andare avanti credendo nel progresso e nella crescita del settore vitivinicolo».
«La perfetta macchina organizzativa di Vinitaly – ha detto Gianluca Bisol, direttore generale dell’azienda Bisol - è riuscita a stupirci un’altra volta: mai avremmo pensato quest’anno di incontrare un pubblico professionale così numeroso, con grande interesse dall’estero sia da parte dei mercati storici, quali Usa, Europa e Sud America, ma soprattutto da Cina, Russia e Corea del Sud».
«Vinitaly non ha il potere di cancellare la crisi generale – ha detto Fausto Peratoner, amministratore delegato della cantina La Vis -, nonostante questo c’è un forte segnale positivo per il futuro del vino: dagli Usa al Nord Europa, ai Paesi dell’Est, all’asia; i buyers di questi Paesi li abbiamo incontrati in fiera».
Ottimismo e perseveranza sono le parole chiave di grandi e piccoli produttori; li ritroveremo tutti alla prossima edizione di quella storia d’amore che italiani e stranieri chiamano Vinitaly.

venerdì 6 marzo 2009

L'Ora del Merito all'Università di Padova


Per la prima volta anche i giovani universitari del centro-destra si uniscono sotto lo stesso simbolo.

“L’ora del merito” è il nome della lista che unisce Azione Universitaria, Studenti per le libertà e Movimento universitari padani. Il gruppo di discussione formato dagli esponenti dei tre movimenti giovanili è attivo già da parecchio tempo con l’obiettivo di riportare nell’università la partecipazione attiva degli studenti. Per le elezioni che si terranno il 10 e 11 marzo “L’ora del merito” candiderà, agli organi superiori dell’università patavina, Marco Schiesaro al consiglio di amministrazione, Gabriele Meneghetti (uscente al consiglio di facoltà di Scienze Politiche) al senato accademico, Roberto Sette all’ ESU e la giovanissima Elena Perissinotto alle pari opportunità.

Sarà invece candidato allo sport Luca Scarola che, ricordiamo, nelle scorse elezioni universitarie risultò il più votato nel Consiglio di Facoltà di Scienze Politiche.

L’ora del merito” correrà anche per i consigli minori delle varie facoltà schierando così un totale di oltre 40 candidati.

“Occorre dimostrare con fatti concreti che il binomio politica-studenti universitari non porta esclusivamente alla protesta di piazza” spiega Meneghetti “il nostro è un progetto propositivo improntato su un programma condiviso e concreto finalizzato al miglioramento dell’università in generale”.

Secondo Marco Schiesaro le proposte sono “avanzate da chiunque voglia partecipare; abbiamo reso operativo un apposito gruppo di discussione su Facebook (noto network ideato proprio per la comunicazione universitaria) e l’indirizzo e-mail loradelmerito@gmail.com finalizzati allo scopo”.

Per Roberto Sette la lista “rappresenta una grande opportunità per rilanciare la partecipazione studentesca nelle questioni che andranno ad incidere il futuro di moltissimi giovani; l’università è il ponte che ci porta nel mondo del lavoro”.

Attualmente “l’ora del merito” organizza dibattiti e gruppi di incontro con gli studenti delle varie facoltà dell’Università degli Studi di Padova; secondo i responsabili, la partecipazione degli studenti che in primis sono i beneficiari dei provvedimenti degli organi dell’ateneo, è fondamentale per il conseguimento degli obiettivi che la lista stessa si prefigge. Tra le proposte più innovative della lista troviamo il passaggio dal sistema cartaceo al sistema digitale per la registrazione dei voti.