
La simbologia serpeggia nei cunicoli della politica da moltissimo tempo. Concetto sfuggente agli occhi del distratto ma lampante ad un osservatore attento. La ricerca del consenso vive di simboli, l'elettore ne viene catturato. Pochissimi sono quelli che esprimono il voto basandosi sul programma. Una campagna elettorale si basa sull'entusiasmo, sulla capacità di catturare l'elettore, sull'emozione che il simbolo crea...
Ve lo immaginate un comizio sull'abbassamento delle aliquote? E un'altro sulla copertura finanziaria necessaria all'implementazione di un pacchetto di riforme?
Una noia mortale!
Meglio utilizzare slogan e simboli... Maggiore appeal, meno responsabilità ed opportunità di "rettifica" una volta eletti.
Ma cosa sono i "simboli"?
Sono i flash elettorali usati da i nostri due candidati: donne e giovani in politica, meno tasse per tutti, fascisti e comunisti nella lista avversaria...
Non è mia intenzione criticare tali metodi; sono parte del linguaggio e della capacità di persuasione di un buon politico, sono regole implicite e come tali devono essere rispettate se si vuole raggiungere un risultato soddisfacente. L'elettore dovrebbe osservare e giudicare l'attendibilità di alcune affermazioni proferite in campagna elettorale.
Per quel che riguarda i candidati si è sempre criticato il metodo berlusconiano "delle vallette"...
Vi pongo una semplice domanda...
Perchè vengono candidate vallette, sportivi, personaggi dello spettacolo?
Per voti... sbaglio?
Perchè vengono candidati operai, imprenditori, donne e giovani, ecc.?
Per voti... l'operaio è un simbolo per gli operai, l'imprenditore è un simbolo per gli imprenditori, un giovane è simbolo per i giovani, la donna è un simbolo per le donne come la valletta è simbolo per chi guarda la tv come lo è lo sportivo per chi segue lo sport.
La metodologia è sempre la stessa solo che le vallette saltano subito all'occhio mentre l'operaio no perchè rappresenta una classe debole nel nostro sistema socio-economico (con tutta la mia buona fede). Ho notato che (per quel che concerne le candidature) il linguaggio politico veltroniano tende ad una simbologia "per classe e genere", mentre quello berlusconiano punta maggiormente a quella "per audience".
Nessuno viene scelto per capacità alle camere... se così fosse non esisterebbero gli identificativi "operaio", "imprenditore", "valletta"... si direbbe "ha capacità" o "non ha capacità".
Sono le regole della politica. Ma chi della politica fa parte, non dovrebbe rinfacciarle come caratteristiche univoche dell'avversario... benedetta ipocrisia camuffata da realismo!
F.M.
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