In realtà il pestaggio di Verona non dovrebbe essere dettato da moventi politici. Lo stesso Procuratore ha ribadito questo in conferenza stampa. Ho usato volontariamente il condizionale; l'inchiesta è ancora in corso e, a differenza di altri, cerco di attenermi ai fatti...
Tutto ciò non ha senso; la morte di un giovane veronese, l'uso indiscriminato dei media nella ricerca dell'audience, la strumentalizzazione politica. Il povero Nicola è diventato un semplice casus belli. Insinuazioni, teorie, articoli orripilanti di comodo politico non fanno altro che infangare, accusare, mentire...
Gad Lerner scriveva ieri sul sito del Partito Democratico: "Se la vittima del pestaggio di Verona fosse stato uno straniero anziché il povero Nicola Tommasoli, un giovane dei “nostri”, oggi la città vivrebbe il medesimo turbamento? Ne dubito, visto lo scarso rilievo attribuito finora alle scorribande contro gli immigrati perpetrate sistematicamente da anni in quel territorio dal “Fronte Veneto Skinheads” e da altre squadracce fasciste e padane, sedicenti cristiane o pagane, nel nome della lotta contro la società multietnica..."
Caro Lerner, se il pestaggio fosse avvenuto a Bologna, avrebbe scritto lo stesso? Pestaggi e violenze avvengono anche in altre città; a compierle sono anche i centri sociali... eppure non ho visto articoli firmati Gad Lerner in occasioni anche recenti...
Le ricordo il pestaggio a Padova di Gabriele Meneghetti e Michele Costabile; due ragazzi picchiati perchè erano di AN. Non ho visto articoli firmati da Gad Lerner...
Nicola è stato ucciso da ragazzi ventenni... è stato ucciso da dei poveretti soli, ignoranti, vittime di una società malata non più in grado di garantire i valori elementari del rispetto della vita e della dignità umana.
Tutti gli estremismi sono il frutto dell'ignoranza e della negazione della realtà; l'idea che diventa Verità, la violenza come metodologia di confronto. La gravità del fatto risiede nel movente dell'azione che ha causato la morte di un ragazzo; come riferisce il Procuratore tutto è nato da una sigaretta.
Walter Veltroni:
Una vicenda, quella di Verona, che sta assumendo contorni sempre più inquietanti e sta scuotendo l’opinione pubblica, non solo di una città il cui nome è ormai tristemente associato a contesti sociali estremamente critici, ma dell’intero Paese. L’aggressione di Tommasoli, oltre che rappresentare una manifestazione di folle, inaudita e ingiustificata violenza, sembra essere la punta di un iceberg ben più ampio e pericoloso che, specie nel nord-est d’Italia, si sta identificando con la crescita ed il radicamento sociale di movimenti che fanno esplicito riferimento ad ideologie e pratiche neonaziste e neofasciste.
Il segretario del Partito Democratico Walter Veltroni domenica 4 maggio a poche ore dall'aggressione non aveva usato
giri diparole per condannare l’accaduto e per lanciare un appello affinché non si abbassi la guardia contro un fenomeno che rischia di propagarsi in maniera sempre più ampia: “Siamo davanti ad una aggressione di tipo neofascista che non può e non deve essere sottovalutata. Esistono tante bande di questo tipo e ciò è tanto più pericoloso in un clima culturale e politico nel quale si vanno affermando principi di intolleranza e di odio verso i più deboli o addirittura una sottocultura di violenza e prepotenza talvolta persino mascherata sotto il falso concetto del farsi giustizia da soli. E’ importante che tutti i responsabili dell’aggressione di Verona siano assicurati alla giustizia ed è fondamentale l’impegno di tutti perchè non torni un clima di violenza politica e di insicurezza per i cittadini”.
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