domenica 20 gennaio 2008

Quando il potere è il veto….

Un bicameralismo perfetto che non funziona.
Un parlamento composto da due camere uguali con funzioni identiche non ha motivo di esistere nel 2007. Tale sistema, in una partitocrazia frammentata come la nostra, è pura follia. Se a questo aggiungiamo lo stato di perenne lotta ideologica insito nella nostra politica si arriva presto alla cattiva visione di uno Stato immobile e incapace di legiferare.
In questo bel minestrone di equilibri ed alleanze, il veto di piccolissime fazioni politiche acquista potere enorme. La minaccia di bloccare i provvedimenti è consuetudine ostentata in Parlamento; non importa l’importanza o la necessità dell’atto, importa il compromesso che esso può creare e, di coseguenza il vantaggio politico che ne si può trarre inchiodandolo. Benedetta logica del compromesso…
Chi continua a sostenere le “politiche coraggiose”, delle quali il Paese necessita, rischia di cozzare malamente se il sistema rimarrà così strutturato.
Occorrono riforme costituzionali strutturali; garantire l’efficacia del Parlamento aumentando, allo stesso tempo, la spinta propositiva del Governo.
Purtroppo riforme così non potranno mai attuarsi nelle legislature di maggioranza risicata come quella attuale.

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